Facoltà: quali garantiscono maggiore opportunità di occupazione?

Quanti di voi avranno pensato, almeno una volta nella vita, tra esami che non finiscono mai e con la rinuncia che tende la mano, “ma chi (ca**) m’o’ fa fà?”

Anche oggi il vostro supereroe preferito vi viene in contro, analizzando nello specifico quali lauree sono, e saranno, maggiormente richieste, e farvi un’idea di dove finirete quando il vostro viaggio ad Unisa terminerà (ma sappiate che Unisa rimane nel cuore) o anche per fare la scelta giusta, nel caso foste alle prese con la maledetta decisione di intraprendere un percorso universitario (appunto, chi v’o’ fa fa!)

Iniziamo!

Stando all’ultima indagine AlmaLaurea, negli ultimi anni c’è stato un trend positivo che ha visto una diminuzione del tasso di disoccupazione dei laureati.

A un anno dal conseguimento della laurea triennale, il tasso di disoccupazione dei laureati triennali è del 14,2% (calo di 1,7 punti rispetto all’anno scorso); quello dei laureati magistrali è del 13,6% (in calo di 2,2 punti percentuali rispetto all’anno scorso).

La situazione migliora ancora se si prende in considerazione l’occupazione dei laureati a tre e a cinque anni dal conseguimento del titolo.

Altrettanto utile è aver svolto un periodo di studio all’estero (+12,7% di probabilità di essere occupato rispetto a chi non ha svolto esperienze all’estero -> correte a leggere il nostro articolo sull’erasmus!) e avere buone competenze informatiche (+26,1% di probabilità in più di essere occupato se si conoscono almeno 5 strumenti informatici). 

Tirocini, esperienze all’estero e padronanza degli strumenti informatici sono senza dubbio requisiti utili, se non indispensabili, per ottenere un buon posto di lavoro.

Le migliori performance occupazionali sono registrate dai laureati del gruppo scientifico, in particolare dei seguenti corsi di laurea, con un tasso di occupazione superiore al 90%.

  • Medicina
  • Ingegneria
  • Professioni Sanitarie

Anche le lauree ad indirizzo economico-statistico, educazione fisica e dell’ambito linguistico hanno buone prospettive occupazionali: a cinque anni dal conseguimento del titolo si registra un tasso di occupazione superiore all’85%.

Percentuale di occupazione più bassa si verifica invece per gli indirizzi umanistici come Lettere Moderne, Storia e filosofia, Scienze pedagogiche e psicologiche e storico-artistiche.

Guardando al futuro, secondo la “Previsione dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” elaborata da Unioncamere, Anpal e dal Sistema Informativo Excelsior, nel prossimo quinquennio (2019-2023) il fabbisogno di laureati sarà compreso orientativamente tra le 823.000 e le 908.000 unità.

Due ambiti, in particolare, caratterizzeranno le nuove occupazioni: la Digital Trasformation e l’Ecosostenibilità.

In particolare, le lauree più richieste saranno quelle dell’indirizzo economico-statistico e ingegneristico (grazie all’incremento dell’industria dei Big Data), dell’area medico-sanitaria (per il turn-over di professionisti) e dell’area dell’insegnamento (poiché si prevedono molti nuovi ingressi nella scuola).

È stata citata la tua facoltà? Dove ti vedi dopo la laurea? Sei contento di questo sciopero?

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