Supporto psicologico e salute mentale all’università: quali sono le possibilità gratuite a cui si può accedere

Quante volte avete sentito quel senso di inadeguatezza, quante volte vi chiedete se ne vale davvero la pena, quante volte vorreste mollare tutto? Ma soprattutto vi prendete cura anche della vostra mente?

Pensare all’università significa anche questo. Una sfida quotidiana con gli esami da dare entro luglio per avere abbastanza CFU per la borsa di studio o per non gravare sulla famiglia in quell’arco di tempo che perde ogni connotazione e definizione. Una sfida quotidiana con quell’esame che non ha a che fare con quello in cui riusciamo meglio. Una sfida quotidiana con quell’esame che abbiamo dato già due volte e che a marzo non potremo riprovare perché non c’è un altro appello. Una sfida quotidiana con quella corona d’alloro che vediamo lontana e che vorremmo sulle nostre teste. Una sfida quotidiana con le domande sul futuro, con l’insicurezza. Una sfida quotidiana perché gli studenti universitari in fin dei conti non esistono quando si tratta di servizi e diritti accessibili. Tutte queste domande e queste sfide sembrano lotte individuali, non trovano spazio nell’agenda di governo e forse nemmeno in quelle dell’istituzione stessa. Una corsa al merito, una corsa per uscire da quello che a volte è un labirinto invisibile che sulle bocche di molti è solo un “ma quando ti laurei?”, “che puoi fare dopo con questa laurea?”. Quella che per molti deve essere un’esperienza di passaggio breve e produttiva, perché in qualche modo deve tornare utile agli altri e al Paese, dovrebbe rappresentare un periodo di crescita individuale e collettivo, perché investire nell’università e nella ricerca, non significa regalare qualcosa ad uno studente o studentessa, significa costruire il futuro.

Le statistiche parlano chiaro, la popolazione studentesca è stressata e sfiduciata. Vedere tagliati o ridotti i fondi e i servizi è un’altra sconfitta. Tuttavia, in questo panorama desolante ci sono anche novità positive che, nei momenti di sconforto, solitudine e difficoltà possono rappresentare una via di uscita. Tra i vari servizi gratuiti occorre menzionare la figura dello/a psicologo/a base istituita anche in Campania. Basta contattare il proprio medico di base e fare una ricetta dove si richiede appunto di fruire di questo servizio. Questa iniziativa è stata presentata lo scorso luglio e prevede 2 psicologi per ogni distretto sanitario campano. Attualmente però non risulta ancora operativa. Infatti si seguirà la questione per capire quando effettivamente sarà un servizio attivo per tutti i cittadini campani.

Ma com’è la situazione ad Unisa?

Attualmente non vi è un servizio di supporto psicologico all’interno dell’università, sulla pagina ufficiale vi è scritto quanto segue: “Si comunica che è in corso di definizione una convenzione con l’ASL di Salerno volta all’attivazione di un servizio di ascolto e supporto psicologico di base, dedicato a tutta la comunità studentesca dell’Ateneo.I successivi aggiornamenti saranno riportati in questa stessa pagina”.

Nonostante all’interno di UNISA questo servizio sia stato sospeso nel 2022, grazie ad ADISURC, in collaborazione con l’Università degli studi di Napoli l’Orientale, si può comunque fare richiesta per ricevere assistenza psicologica. Andando sulla pagina di ADISURC, cliccando su “Altri servizi” e “Supporto psicologico” si possono leggere i dettagli del servizio offerto  e si può richiedere inviando una mail a  supportopsicologico@adisurcampania.it.

Se la figura dello/a psicologo/a di base è a disposizione di tutti i cittadini campani, il servizio offerto da ADISURC è diretto agli studenti e alle studentesse delle Università campane.

Si confida alla luce di tante storie che finiscono tragicamente e di tante altre che sono ancora inascoltate che si possa ripristinare questo servizio essenziale e necessario anche all’interno di UNISA, perché l’università e tutto ciò che comporta non dovrebbe essere un lusso, ma un momento di crescita collettiva e personale positiva”.  

Intanto, se si sente la necessità di parlare con qualcuno, un/una professionista che sa ascoltare una richiesta di aiuto c’è questà possibilità sopra menzionata.

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